Cavallo morto, dal Comune negata l’ipotesi della corsa clandestina. La reazione di Rizzi, Attivista per i Diritti degli Animali
Sulla gravissima vicenda del cavallo trovato morto sulla circonvallazione di Palermo ieri di prima mattina, registriamo le dichiarazioni di all’assessora Rosalia Pennino del Comune di Palermo. La quale, nel commentare l’accaduto, ha dichiarato che l’animale “sarebbe deceduto a seguito di un trauma dopo l’impatto con un veicolo” e che “la morte non sarebbe, dunque, da collegare a una corsa clandestina, così come nessuna segnalazione su tale attività illegale è pervenuta al Comando dei vigili.”
Affermazioni che lasciano perplessi anche noi, sia per la tempestività (la dichiarazione è arrivata nella stessa giornata di ieri, a poche ore dall’accaduto), che per la troppa sicurezza con la quale si nega quello che chiunque, a Palermo, ha pensato appena appresa la notizia: che si trattasse delle conseguenze della solita corsa clandestina di cavalli, frequente sulla circonvallazione, (con tanto di riprese video sui social…) di prima mattina. Ma riportiamo quanto dichiarato da Enrico Rizzi, Attivista per i Diritti degli Animali in Italia e nel mondo, che risponde con un comunicato all’assessora Pennino. In maniera, a nostro avviso, più che condivisibile:
“Rimango basito dalle dichiarazioni diffuse da Rosalia Pennino nella qualità di Assessore ai diritti degli animali del Comune di Palermo ed in merito al ritrovamento del cavallo morto in Viale Regione Siciliana. Secondo l’Assessore, che riprende il rapporto della asl, si sarebbe trattato di un incidente causato dall’impatto del povero animale con un veicolo. Devo quindi prendere atto che alla prime luci dell’alba nella tangenziale di Palermo, perchè di questo si tratta, ovvero di uno dei tratti noti al mondo intero per le corse clandestine di cavalli, può capitare di trovare un cavallo che, come da parole dell’assessore, “trainava un carro”, praticamente come in un ameno paesaggio agro silvo pastorale. Nessuna notizia, invece, sul mezzo che avrebbe impattato e soprattutto se vi sono testimoni, antecedenti all’arrivo della polizia municipale, che avrebbero avvalorato questa tesi assurda.
Sempre in merito alla dichiarazione dell’Assessore, rilevo il fatto che anche se il cavallo fosse provvisto di microchip, non significa proprio nulla se con tale evidenza si volesse tentare di sminuire l’allenamento o una corsa clandestina.
Invito piuttosto la gentile Assessore ad attivarsi, ed anche tempestivamente, affinchè sia accertata l’idonietà della stalla ove era detenuto l’animale e a far sì che in quel tratto di strada, ribadisco noto al mondo intero per essere protagonista di corse clandestine, ci sia una presenza anche H24 di una pattuglia della polizia municipale al fine di prevenire gli allenamenti di questi poveri animali nel “circuito” per poi correre e morire sull’asfalto la domenica mattina.
Cara Assessore, meno chiacchiere e più fatti. Grazie.“