Ancora un incidente mortale sulla SS624 per uno scontro frontale. Troppo pericolosa la “scorrimento veloce”, si intervenga, possibilmente installando uno spartitraffico.

Tragico incidente questa mattina lungo la scorrimento veloce SS624 Palermo-Sciacca. Tre persone sono morte e tre bambini sono rimasti gravemente feriti nello scontro frontale tra un Suv (una Toyota Rav 4) e una Mercedes. E’ successo intorno alle 8.15, tra Altofonte e lo svincolo per Giacalone, all’altezza del chilometro 13. Ne da notizia Palermotoday.

Le vittime della tragedia sono un uomo di 40 anni e la moglie di 42 di origini tunisine, Walid Moussa e Zina Koski Moussa (questi i loro nomi), e Riccardo Pardi, palermitano di 51 anni (che viaggiava nell’altra auto). Tutti e tre sono morti sul colpo. Per estrarre i loro corpi dalle lamiere delle auto è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.

Feriti gravemente anche i tre figli della coppia tunisina, che viveva nell’Agrigentino. I bimbi – di 4, 6 e 8 anni – che viaggiavano sui sedili posteriori della Mercedes, insieme a mamma e papà, sono stati trasportati in codice rosso in elisoccorso all’ospedale Di Cristina.

Uno di loro che ha riportato un grave trauma cranico è in questo momento in sala operatoria dove i medici lo stanno sottoponendo a un delicato intervento neurochirurgico. Per l’altro che ha una frattura al femore i medici hanno disposto un intervento ortopedico. Anche il più piccolo di 4 anni è intubato e sedato. La prognosi per tutti e tre resta riservata.

Sulla vicenda indagano i carabinieri. I due mezzi stavano procedendo su corsie opposte quando si sono scontrati: le cause sono ancora da accertare. Sul posto sono intervenute le squadre Anas, oltre ai soccorritori del 118, in azione per prestare i primi soccorsi, e ai vigili del fuoco. Il traffico è stato deviato e la strada chiusa in via temporanea. I tecnici Anas sono al lavoro per ripristinare la circolazione nel più breve tempo possibile.

Una strada troppo pericolosa. Quali i rimedi?

Conosciamo bene, come tutti i palermitani, questa strada. E come tutte le “scorrimento veloce” (termine di per sè orribile, anche se sempre meglio di “superstrada”), presenta non poche criticità. Innanzitutto, la sezione stradale, a carreggiata unica: un tipo di strada che, in caso di svio di un veicolo verso sinistra, difficilmente lascia scampo se, contemporaneamente, arriva un altro veicolo sulla corsia opposta.

A velocità anche lontane dal limite massimo, le energie in gioco sono altissime: si pensi che lo scontro tra due veicoli che procedono a 50 km/h equivale allo scontro a 100 km/h contro un muro. Figuriamoci, poi, se le velocità massime vengono superate. Si consideri, inoltre, che le energie sono proporzionali al quadrato delle velocità in gioco: se lo scontro dell’esempio di sopra avvenisse a velocità doppie (entrambi i veicoli a 100 km/h), l’energia distruttiva che agirebbe sui due veicoli sarebbe 4 volte superiore.

Nel tratto in questione, in particolare, la strada è in forte pendenza e, per un lungo tratto, in curva: un enorme tornante che consente il raggiungimento della quota utile per superare Portella della Paglia e passare dalla valle dell’Oreto a quella dello Jato. La pendenza è tale da rendere necessaria la “corsia di arrampicamento” ovvero una seconda corsia a destra per chi sale, presente sulla Statale 624 sin da Altofonte. Una configurazione che rende complicato controllare il veicolo, soprattutto in frenata.

Non sappiamo, ovviamente, come sono andate le cose, ma sappiamo che su questa stessa tratta gli incidenti, spesso purtroppo mortali, non sono una novità. E rendono necessario prendere dei provvedimenti: ai tecnici ANAS tocca stabilire quali. Per quanto ci riguarda, possiamo ipotizzare la netta divisione delle correnti di traffico in senso opposto, ovvero l’adozione dello spartitraffico: in questa particolare situazione, con la strada più larga del normale, per i motivi prima accennati, non dovrebbe essere un problema. Brutto da vedere ed invasivo, certo, ma può salvare delle vite umane. E questo non è un dettaglio.

Andrebbe bene anche l’autovelox, meglio se accompagnato da una drastica riduzione del limite di velocità: ma, sempre per i calcoli sopra accennati, non è affatto una garanzia di assoluta sicurezza. D’altronde, è di qualche giorno fa la notizia dell’ennesimo incidente mortale (2 vittime) sulla SS284 tra Paternò ed Adrano, per un impatto frontale tra un camion ed un’autovettura: una strada molto simile alla 624, a carreggiata unica, nella quale, da anni, sono presenti diversi autovelox. Ma in caso di impatto frontale questi strumenti servono a ben poco.

Escludiamo un’altra possibile soluzione, perchè a lungo termine e costosa: il raddoppio della carreggiata.  Intervento che, in generale, non viene mai attuato per strade che non presentano elevati flussi di traffico, come nel caso della Palermo-Sciacca, che non passerebbe l’analisi costi-benefici. Ciò potrebbe avvenire, tuttavia, se si ipotizzasse una rivisitazione dell’asse viario, con un collegamento diretto alla A29: esso diverrebbe un’alternativa interessante all’attraversamento della parte settentrionale della città per i flussi tra Palermo e la parte orientale della sua provincia verso il trapanese. In tal senso, una doppia carreggiata avrebbe un senso. Ma, come è facile comprendere, siamo nell’ambito del fanta-trasportismo.