FINITA LA FASE DEI PARERI E DELE PRESCRIZIONI, LA PAROLA PASSA AL CIPESS

 

Ne dà notizia oggi la “Gazzetta del sud” di Messina (QUI l’articolo on line): si è conclusa ieri la Conferenza dei servizi per l’esame del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Conferenza che era stata avviata il 16 aprile scorso, e che ha visto coinvolti decine di Enti tra Comuni, Sovrintendenze, Geni civili ed autorità di bacino.

Il progetto definitivo, come si ricorderà, era stato aggiornato alle attuali normative. Gli Enti lo hanno quindi approvato con prescrizioni, che dovranno essere rispettate nella redazione del progetto esecutivo, ultima fase progettuale prima dell’inizio dei lavori.

Nel frattempo, potranno essere avviate le cantierizzazioni e l’acquisizione delle aree, ma solo dopo l’approvazione del CIPESS e la conseguente firma di un “atto aggiuntivo” al contratto tra Stretto di Messina s.p.a e l’impresa Webuild, titolare della progettazione ed esecuzione delle opere come General contractor in forza alla gara di appalto che, quasi 20 anni or sono, assegnò i lavori.

Come si ricorderà, fu proprio nella fase di approvazione del progetto definitivo che nel 2013 intervenne la decisione, da parte del governo (con allora a capo Mario Monti) di rinunciare all’opera. Decisione poi ribaltata dall’attuale governo che ha riattivato la stretto di Messina spa, già messa in liquidazione, ed il contratto con Webuild.

I particolari sulle prescrizioni, che non sono poche, si possono leggere nell’articolo sulla Gazzetta del sud a firma di Lucio D’Amico. Il quale evidenzia i pareri conclusivi dell’ARPA Sicilia, dell’ASP Messina, del Dipartimento Regionale Urbanistica, del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, del Genio Civile, della Sovrintendenza di Messina e dell’Autorità di Bacino.

Si tratta più che altro della richiesta di integrazioni al progetto, anche in virtù di alcuni aggiornamenti che occorre fare per i cambiamenti subiti dal territorio durante la lunga fase progettuale. Ad esempio analisi del traffico ed il “Piano di gestione rifiuti per terre e rocce da scavo” richiesti da ARPA Sicilia; o approfondimenti relativi alle interferenze con opere esistenti di competenza RFI ed ANAS, richiesto da Dipartimento Urbanistica. A nostro parere si tratta di elaborati che possono essere redatti in tempi relativamente brevi.

Inciderà, invece, nell’iter che condurrà all’avvio dei cantieri, l’inserimento dell’opera nei Piani Regolatori dei comuni (Messina, Venetico, Valdina, Torregrotta, Saponara e Villafranca Tirrena), richiesto in particolar modo per il comune di Messina, che poi è quello maggiormente coinvolto nelle opere.

Ragguardevole anche la richiesta del Genio civile di provvedere alla redazione di «elaborati progettuali, studi sismotettonici per faglie attive, studio geologico e studi idraulici». Qualcosa di assimilabile a quanto richiesto dall’Autorità di bacino, che richiede «prima del dimensionamento strutturale delle opere, la predisposizione di uno studio di microzonizzazione sismica di terzo livello nelle aree di contrada Margi».