Continuano le audizioni a Messina, ma si è ancora fermi a “Ponte si-Ponte no”

 

Ieri mattina la Commissione permanente” dedicata al Ponte sullo Stretto presso il Consiglio comunale di Messina ha ospitato il prof. Enzo Siviero, che ha esposto la sua relazione sull’opera.

Una dissertazione condotta con la consueta sagacia dal rettore dell’Università E-Campus, esperto di fama mondiale sui ponti a grande luce, che è riuscito magistralmente a trattare tematiche così complesse in maniera piacevole e comprensibile a tutti. E riuscendo a smontare le tesi dei consiglieri contrari al Ponte, con argute risposte alle loro domande.

Oltre che sull’eloquio di Siviero, l’attenzione di chi scrive si è soffermata su un’affermazione del Presidente della Commissione, Pippo Trischitta, il quale ha reso noto di aver invitato Pietro Salini,  CEO di Webuild, ad un’analoga audizione, non avendo però ricevuto risposta. Come sappiamo, Webuild è l’impresa che sarà chiamata a realizzare l’opera.

E’ probabile che Salini, prima di presentarsi in una sede istituzionale a parlare del Ponte, attenda la conclusione del complesso iter che porterà alla “riattivazione” a tutti gli effetti del contratto con la società Stretto di Messina “caducato” nel 2012.

Tuttavia, di getto, la riflessione di chi scrive è stata un’altra: come è possibile prendere sul serio un invito a partecipare ad un programma di audizioni che, per come è stato condotto, rimane incentrato sullo stucchevole tema “Ponte si-Ponte no”? Audizioni alle quali sono stati invitati autorevoli rappresentanti della società civile e degli ordini professionali ma anche comitati ed associazioni nopontiste di tutti i tipi. Una serie di incontri che continua da mesi, prima di fronte al Consiglio Comunale nel suo complesso, poi nell’ambito dei lavori dell’apposita Commissione istituita lo scorso mese di novembre.

Nel frattempo, mentre si avvia a conclusione l’aggiornamento del progetto definitivo, la macchina per la concreta realizzazione del Ponte sullo Stretto si è mossa, e non poco: sappiamo che Webuild ha già realizzato, nei pressi di Catania, una fabbrica di elementi prefabbricati che serviranno allo scavo delle gallerie ferroviarie dei raccordi che condurranno al Ponte. E che inoltre, sempre a Catania, la stessa impresa sta svolgendo in questi giorni i colloqui per l’assunzione di ingegneri e tecnici specializzati.

Ci si muove anche dall’altra parte dello Stretto, dove la Regione ha siglato accordi con Webuild per la creazione di un Centro di formazione delle maestranze che verranno impiegate nei cantieri del Ponte, con sede a Reggio Calabria. Si sta pensando persino a come lavare le tute degli operai impiegati nella realizzazione dell’opera.

A Messina, invece, si è preferito continuare a dissertare tra favorevoli e contrari al Ponte, facendolo non al bar o alla bocciofila, cosa che sarebbe persino naturale, ma in una sede istituzionale. Dimenticando che sulla realizzazione del Ponte le istituzioni hanno già deciso, e da parecchio: lo ha fatto il Parlamento con una apposita Legge: la n° 58 del 30 maggio 2023.

A poco o nulla, finora, sono valsi gli appelli di Rete Civica per le Infrastrutture nel Mezzogiorno che ha istituito, già l’anno scorso, il “Tavolo Ponte”, proprio per preparare il territorio alla realizzazione dell’opera. Cosa che richiederebbe, ad esempio, l’organizzazione di corsi di formazione per operai specializzati e super-specializzati; ma anche, semplicemente, l’apertura di lavanderie o l’organizzazione dei servizi di catering.

Il Consiglio comunale di Messina, ovviamente, può continuare a fare come vuole, e prolungare all’infinito il dibattito “Ponte-Ponte no”, magari alla presenza di pittoreschi nopontisti, mentre già si lavora alla realizzazione dei piloni del Ponte che, secondo le previsioni della Stretto di Messina, dovrebbe avere inizio a fine luglio. Ma, almeno, i consiglieri comunali messinesi ci risparmino le lamentele che abbiamo sentito proprio durante l’audizione del prof. Siviero: di essere stati scavalcati da Catania o Reggio Calabria.