SMENTITA ANCORA UNA VOLTA LA BALLA DELLA INCOMPATIBILITA’ DEL PONTE CON IL RECOVERY FUND
Di balle sul Ponte ne abbiamo sentite tante, purtroppo anche dai massimi livelli istituzionali. Quella della irrealizzabilità dell’opera entro il 2026, per soddisfare i requisiti richiesti dal Recovery Fund è arcinota, e l’abbiamo abbondantemente sbugiardata da questo sito.
Se a farlo siamo noi, ci sta che al governo facciano finta di niente. Ma non può succedere certo la stessa cosa nel caso in cui a dichiararlo sia l’impresa chiamata a costruirlo, il Ponte.
E’ quello che è successo ieri sera, quando, in questa intervista a Barbara Palombelli su Rete 4: Pietro Salini, AD di Webuild, che ha acquisito Impregilo, capogruppo di Eurolink, aggiudicataria dell’appalto per la progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione del Ponte sullo Stretto, ha spiegato chiaramente che il Ponte può essere realizzato entro il 2026. E quindi, non ci sarebbe nessun problema a finanziarlo con i fondi del RF.
Non solo: qualora ci fossero dubbi, lo stesso Ponte potrebbe essere scorporato dalle opere di collegamento ala rete ferroviaria e stradale ed a tutte le opere accessorie previste in appalto. Insomma, la tesi di Ercole Incalza, non a caso uno dei maggiori esperti italiani di Opere Pubbliche, che sgombra il campo da qualsiasi scusa venga accampata per non realizzare l’opera.
L’intervista è tutta da ascoltare, soprattutto nei minuti iniziali. Vi invitiamo a farlo, ed a memorizzare bene ciò che vi viene spiegato, non tralasciando l’accenno ai 100.000 posti di lavoro legati alla costruzione del Ponte più lungo del mondo.