Da gennaio 2024 non si hanno più notizie del completamento del raddoppio, ancora da realizzare sulla tratta Castelbuono-Patti
Alcune testate giornalistiche e web, il 20 gennaio 2024, riportavano le dichiarazioni della parlamentare di Forza Italia Bernadette Grasso, che trionfalmente annunciavano che RFI aveva deciso di completare il raddoppio della Palermo-Messina, che rimane a binario unico nel lungo tratto di 92 km (su 225 totali) compreso tra località Ogliastrillo (nei pressi di Cefalù) e Patti. Rammentiamo che sulla tratta Ogliastrillo-Castelbuono si sta attualmente lavorando, come abbiamo raccontato in QUESTO ARTICOLO.
Ma vogliamo rileggere insieme a voi le dichiarazioni di gennaio scorso della parlamentare B. Grasso, a cui va il merito, comunque vada, di battersi da anni, con coerenza, per quest’opera. Le abbiamo tratte dal sito Strettoweb.it,
“Il raddoppio ferroviario Castelbuono-Patti si farà. Rete Ferroviaria Italiana ha mantenuto l’impegno. Dopo 10 anni di battaglie, di incontri e tavoli tecnici a cui ho partecipato in prima linea, la scorsa Legislatura il primo risultato: RFI si impegnava a realizzare lo studio di fattibilità (per il quale ringrazio l’allora assessore al ramo Marco Falcone per l’impegno e il supporto). Oggi, anche a seguito dell’intervento del Presidente Renato Schifani, lo studio è terminato e RFI è pronta a investire nella realizzazione dell’opera. Rimediamo così allo sbaglio del precedente Governo nazionale di cancellare dal Piano Nazionale per il Sud la realizzazione del doppio binario, nella tratta ferroviaria Castelbuono-Patti. Si tratta di un’infrastruttura strategica, anche in ottica del Ponte. Ho sempre lavorato nell’interesse del territorio, per la crescita economica e sociale. Continuerò a farlo”.
Cosa sia avvenuto da gennaio ad oggi è difficile da sapere. Nessuna nota recente proviene da RFI, e si rimane fermi allo studio di fattibilità citato nella nota della Grasso. Ma occorre fare attenzione ai termini.
In realtà, siamo ancora a “caro amico”
Lo studio di fattibilità consiste, di fatto, in due o tre ipotesi di tracciato, con un’esame sommario delle opere d’arte da realizzare. Non occorre fare confusione con il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) previsto dal Codice dei Contratti Pubblici come prima fase della progettazione di qualsiasi opera pubblica. Un elaborato che consentirebbe, almeno il Dibattito pubblico: una procedura di confronto con gli stakeholders, ovvero con tutti i soggetti, pubblici o privati, interessati dall’opera (che si sta svolgendo in questi giorni, ad esempio, per la Tangenziale di Palermo) per addivenire alla soluzione di tracciato definitiva. Allo stato, non siamo neanche in grado di sapere se si sta procedendo a questa fase progettuale, oppure no. Alla quale, occorre ricordarlo, segue la progettazione definitiva che consentirebbe, finalmente, di mandare in appalto i lavori.
Quindi, in sostanza, per dirla facile, siamo ancora a “caro amico”. Sulla Palermo-Messina continua a non esserci un progetto vero e proprio, nè, tanto meno, sono previsti i relativi finanziamenti, che soltanto un PFTE sarebbe in grado di quantificare.
Siamo certi che la parlamentare Bernadette Grasso, insieme a tutti i rappresentanti della costa tirrenica siciliana ed a quelli dell’area nebroidea, faranno sentire la loro voce per smuovere, ancora una volta, le acque stagnanti in cui quest’opera continua, malamente, a galleggiare.
A costoro dovrebbe unirsi, con il suo peso non indifferente, il sindaco del comune di Palermo e della relativa città metropolitana. Insieme, perchè no, al sindaco di Trapani nonchè al presidente del libero consorzio trapanese ed ai rappresentanti locali di quella provincia. Il perchè, lo abbiamo spiegato chiaramente, per l’ennesima volta, in questo articolo, dove si parla della grave penalizzazione subita da tutta la Sicilia occidentale, capoluogo compreso, dalla scelta di spostare il corridoio TEN-T all’interno dell’isola.